di Luciano Trombelli
Pubblicata il: 13 Aprile 2014
Aprire in ogni città un tavolo di confronto con Comuni, Associazioni delle imprese edili, istituti bancari, assicurazioni: ecco una proposta sulla quale tutte le organizzazioni territoriali di Asppi potrebbero impegnarsi nei prossimi mesi. Il tema è quello della riqualificazione energetica degli edifici, in modo particolare dei condomini. Partiamo dalla realtà attuale: • in Italia le abitazioni consumano mediamente oltre i 150 kwh/m2 all’anno a fronte di una casa efficiente che ne consuma meno di 50 kwh/m2; • circa il 75% delle abitazioni risalgono ad un’epoca in cui non vi era alcun tipo di norma • prescrittiva in ambito di rendimento energetico; • per i motivi descritti il settore civile è responsabile del 45% delle emissioni di CO2 nell’ambiente; • l’inefficienza delle abitazioni in termini di rendimento energetico determina anche una • diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie ed una conseguente depressione dei consumi; Se si riuscissero a limitare le dispersioni di calore, utilizzando apparecchi e tecnologie ad alta efficienza, ogni famiglia potrebbe risparmiare circa il 40-50% delle spese per riscaldamento, incrementare il valore dell’immobile in cui risiede e contribuire, inoltre, a ridurre le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Un forte interesse dei proprietari si coniuga quindi perfettamente ad un interesse generale e collettivo. Come trovare le risorse per realizzare gli investimenti richiesti (spesso importanti) per ottenere questo risultato? Qui sta il valore di un possibile patto con le imprese e altri soggetti. Ipotizziamo che l’investimento ed il risparmio conseguente si realizzino a breve, il proprietario potrebbe continuare a spendere per un certo periodo di tempo ciò che paga oggi fino a quando il costo dell’investimento sarà ripagato. In sostanza, il sovrapprezzo che versato oggi e per un certo periodo per consumo eccessivo si trasformerebbe in un investimento fortemente rateizzato. L’investimento stesso potrebbe esser abbattuto usufruendo degli incentivi fiscali già previsti e da ulteriori incentivi sul risparmio energetico che potrebbero essere attivati con i fondi europei. In questo quadro costituirebbe una convenienza per molte imprese acquisire i lavori anticipandone i costi, soprattutto se sostenuti dal necessario supporto del sistema bancario. Il Comune potrebbe svolgere un ruolo di stimolo per accordi di questo genere, garantendo snellezza d procedure ed eventualmente qualche vantaggio sul piano della fiscalità locale del tutto motivato dato il perseguimento di un interesse generale. Il meccanismo qui descritto non è frutto di fantasia; diversi comuni italiani si stanno misurando con la possibilità di favorire accordi di questo genere: già esistono diverse esperienze di questo tipo nate come scambio di buone pratiche generate dal Patto dei Sindaci promosso a livello europeo. Dal Comune di Genova, a Napoli, a Benevento si stanno sperimentando queste forme di concertazione. Si tratta di diffonderle e di verificarne la praticabilità in tutte le realtà. Le principali associazioni delle imprese edili hanno già manifestato un forte interesse in questo senso. Spetta ad Asppi il ruolo insostituibile di promotrice di accordi di partneriato locale che possono costituire una grande opportunità per i proprietari di immobili.