di Valentina Pierobon, ASPPI Genova
Pubblicata il: 17 Gennaio 2014
A Chiavari, provincia di Genova, a fine dicembre dello scorso anno, è stato firmato il primo “Patto d’area” della Regione Liguria. Quest’ultima è la seconda regione italiana, dopo la Toscana, ad aver approvato la nuova programmazione commerciale e gli adeguamenti normativi al Testo unico in materia di commercio in vigore dal 2007. Obbiettivo: incentivare il ritorno della popolazione dalla periferia alla città. La nuova programmazione commerciale prevede infatti che nei centri storici e in particolari aree limitate possano essere stipulati “Patti d’area” o “Contratti di quartiere”. Il Patto d’area è un dispositivo di grande importanza per supportare e rilanciare il commercio in città grazie al coinvolgimento di una pluralità di soggetti: Regione, Comune, Camere di Commercio, Associazioni di categoria del commercio e della proprietà immobiliare. La finalità è unica: sostenere la riqualificazione commerciale del territorio e prevenire la desertificazione dei quartieri. Un patto d’area permette di escludere alcune tipologie merceologiche, e di sostenerne delle altre, con l’obiettivo di fornire maggiore attrazione al territorio; facilita l’apertura di soli esercizi di vicinato; mette in contatto i vari proprietari dei fondi per un’offerta di mix commerciale. In un’ottica di rilancio del sistema economico e commerciale delle nostre città lo strumento innovativo del patto d’area coinvolge in primo luogo i proprietari di immobili. Questo innovativo strumento incentiva la riduzione dei canoni di affitto per almeno 5 anni e l’esercente che beneficia di tali facilitazioni si impegna a ristrutturare i locali. Il proprietario, a sua volta, per compensare il canone ridotto può beneficiare della riduzione delle imposte locali di una quota pari al 20%. Il Comune infine si impegna a non richiedere oneri urbanistici di sua competenza. L’ A.S.P.P.I di Genova si propone come parte firmataria dell’accordo, in rappresentanza dei proprietari che decideranno di aderire a questo progetto, e per questo parteciperà al tavolo di lavoro con gli Assessorati allo Sviluppo Economico a livello Comunale e Regionale, e con le altre parti sottoscrittrici dell’accordo. Questa esperienza a livello locale, sottolinea come l’impegno portato avanti dalla nostra Associazione per la riforma delle locazioni ad uso diverso dall’abitativo, sia una proposta in linea con le richieste e le esigenze non solo dei proprietari immobiliari, ma anche dell’intero tessuto economico e sociale. Il progressivo aumento del fenomeno della morosità, soprattutto nelle locazioni commerciali, e il pericoloso rischio che sempre più immobili vengano sottratti alla locazione, a fronte invece di una tassazione in costante crescita, pongono la necessità di trovare risposte e soluzioni urgenti per il futuro delle nostre città. Locali sfitti ed esercizi commerciali sempre in maggiore difficoltà non possono che alimentare in maniera drammatica la crisi del mercato immobiliare, con il conseguente crollo del valore degli immobili. E’ necessario che il Governo torni ad occuparsi di un settore strategico e decisivo per la realtà economica e sociale del Paese. Auspichiamo che l’innovativo strumento dei patti d’area contribuisca a mettere in evidenza come sia ormai improrogabile la necessità di rivedere in maniera organica la normativa che disciplina le locazioni ad uso diverso dall’abitativo, aprendo la strada ad altre esperienze virtuose.