Efficienza energetica in Italia

di Camera dei Deputati

Pubblicata il: 11 Marzo 2016

In termini di efficienza energetica, l’Italia parte già da un buon livello medio. È uno dei primi paesi per intensità energetica in Europa, con un livello inferiore alla media di circa il 14%, nonostante una struttura economica in cui l’industria manifatturiera ha un peso superiore alla media europea (anche se, negli ultimi due decenni, altri Paesi europei hanno mediamente migliorato tale indicatore in maniera più forte rispetto a quanto fatto dall’Italia). L’Italia vanta inoltre una consolidata tradizione industriale in molti settori strettamente correlati all’efficienza energetica (caldaie, motori, inverter, smart grid, edilizia, …). Rimane tuttavia un potenziale di miglioramento importante. Da quanto risulta dall’ultimo Rapporto dell’ENEA (giugno 2015) relativo all’anno 2013, grazie alle politiche nazionali per l’efficienza energetica l’Italia ha risparmiato 7,55 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno, pari a oltre 2 miliardi di euro di minori importazioni di gas naturale e petrolio, evitando la produzione di 18 milioni di tonnellate di CO2. Inoltre, grazie al solo meccanismo delle detrazioni fiscali, i cosiddetti ‘ecobonus’, oltre 2 milioni di famiglie hanno investito 22 miliardi di euro per riqualificare energeticamente le proprie abitazioni dal 2007 al 2013, con un indotto di 40 mila occupati in media l’anno. Il Rapporto evidenzia che nel 2013 è stato raggiunto oltre il 20% dell’obiettivo di efficienza previsto per il 2020; tra i settori che hanno maggiormente contribuito a questo risultato il residenziale e l’industria. Relativamente all’anno 2014, il Rapporto del MISE sulla situazione energetica italiana, evidenzia che il fabbisogno energetico lordo del Paese nel 2014 si è ridotto del 3,8% rispetto al 2013 (nel 2014 è stato di 166,43 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), che rappresenta il valore, in termini assoluti, più basso da 18 anni) e che il decremento del fabbisogno energetico del 2014 è stato determinato dall’azione congiunta della recessione economica, della ricomposizione settoriale della produzione e della maggiore efficienza energetica. Coerentemente con la strada tracciata nel 2013 dalla Strategia Energetica Nazionale, nell’attuale legislatura, nel 2014, è stato adottato il provvedimento di recepimento della Direttiva sull’Efficienza Energetica, D.Lgs. n. 102/2014, sia il Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEEE, con D.M. 17 luglio 2014), nonchè sono state adottate misure sull’efficienza energetica nel patrimonio edilizio, attraverso la leva delle detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici (i cd. ecobonus) e sulla certificazione energetica. In particolare, il Decreto Legislativo 102/2014 ha recepito in Italia la Direttiva 2012/27/UE10 stabilendo un quadro di misure per la promozione e il miglioramento dell’efficienza tese al raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico definiti al 2020, pari alla riduzione dei consumi di energia primaria di 20 Mtep/anno, equivalenti a 15,5 Mtep/anno di energia finale. Per quanto riguarda il settore industriale, entro il 5 dicembre 2015 (e successivamente ogni quattro anni) le grandi aziende e le imprese ad alta intensità energetica saranno tenute ad eseguire diagnosi energetiche periodiche, utili per individuare gli interventi più efficaci per ridurre i consumi di energia. Per incentivare la realizzazione dei progetti di efficienza energetica definiti sulla base delle diagnosi realizzate, il Decreto prevede un ulteriore potenziamento del meccanismo dei Certificati Bianchi, nonché l’istituzione di schemi di certificazione e accreditamento per la conformità alle norme tecniche in materia di Società di Servizi Energetici, esperti in gestione dell’energia, sistemi di gestione dell’energia e diagnosi energetiche. Per il settore edilizio, l’ENEA viene incaricata di elaborare una proposta di interventi di medio-lungo termine per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili, sia pubblici che privati, anche per aumentare il numero di Edifici a Energia Quasi Zero. Per il settore pubblico è previsto un programma annuale di interventi di riqualificazione energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione centrale, inclusi gli immobili periferici, relativi ad almeno il 3% annuo della superficie coperta utile climatizzata, da realizzare ricorrendo al finanziamento tramite terzi e ai contratti di rendimento energetico. Inoltre, nell’ambito delle forniture di prodotti e servizi della Pubblica Amministrazione centrale, il provvedimento rafforza il vincolo di acquisto di prodotti e servizi ad alta efficienza energetica. Il provvedimento istituisce, inoltre, il Fondo nazionale per l’efficienza energetica, un importante strumento finanziario di supporto alla riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione ed agli interventi per la riduzione dei consumi di energia nei settori dell’industria e dei servizi. Il D.Lgs. 201/2014 prevede una cabina di regia per il coordinamento degli interventi per l’efficienza energetica, composta dallo Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. La cabina di regia si potrà avvalere della collaborazione di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) e GSE (Gestore Servizi Energetici). Tra i primi obiettivi, coordinare la rapida attuazione del programma per la riqualificazione energetica degli edifici della pubblica amministrazione centrale. Il decreto 9 gennaio 2015 stabilisce le modalità di funzionamento della cabina di regia.

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