Riforma fiscale e cedolare secca per le locazioni non abitative

Pubblicata il: 14 Agosto 2023

Riforma fiscale e cedolare secca per le locazioni non abitative

La Legge Delega di Riforma Fiscale di recente approvata dal Parlamento contiene un criterio/principio molto importante, per la cui affermazione ASPPI si batte da molti anni.
Riguardo i redditi dei fabbricati, il disegno di legge (art. 5, lettera C) indica infatti la possibilità di estendere il regime della cedolare secca agli immobili adibiti ad uso diverso da quello abitativo, qualora il conduttore sia un esercente, un’attività d’impresa, o di arti e professioni.
Come è noto attualmente questo regime di tassazione, alternativo a quello ordinario, può essere scelto solo dal proprietario di immobili che affitta un’abitazione, mentre è precluso per immobili destinati ad altri usi (commerciale, professionale, ecc.)
Nel 2019 (e solo per quell’anno) ne beneficiarono, con molte limitazioni, taluni immobili ad uso commerciale. Dopo quella sperimentazione non se ne fece più nulla.
Riproporre questo principio è giusto e sacrosanto. Ricordiamo che la cedolare secca sugli affitti è stata introdotta nel nostro ordinamento per superare una distorsione, quella che vedeva chi investe in immobili per l’affitto subire una tassazione sulla rendita nei fatti molto meno conveniente rispetto a chi realizza investimenti finanziari, le cui rendite da tempo sono tassate ad aliquota fissa.
Nel caso degli immobili affittati ad uso diverso dall’abitativo la distorsione è duplice e riguarda anche la differenza con gli affitti abitativi.
Bene quindi questa indicazione del Parlamento. Ma attenzione: quella approvata dal Parlamento è una Legge Delega che fissa principi e criteri non norme imperative.
Questo dovrà essere fatto dal Governo che, esercitando la Delega, dovrà varare uno o più Decreti Legislativi che traducono in norme quei criteri e indichino con precisione a quali risorse fare riferimento affinché le norme possano contare sulla necessaria copertura finanziaria.
Purtroppo sono numerosi i casi di criteri di delega parzialmente o totalmente disattesi (e questo ha riguardato tutti i Governi) per carenza di copertura o altri motivi.
Confidiamo che non sarà questo il caso e naturalmente svilupperemo tutte le iniziative possibili affinché la Delega venga puntualmente rispettata.
Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale ASPPI
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