Pubblicata il: 03 Novembre 2021
RIFORMA DEL CATASTO: contenuto della legge delega.
Il Catasto, come è noto, è l’inventario di tutti i beni immobili (terreni e fabbricati) presenti sul territorio dello Stato ed appartenenti a soggetti privati e pubblici.
Nella legge delega approvata il 05 ottobre 2021 dal Consiglio dei Ministri, all’art. 7, si trovano le disposizioni in materia di revisione del catasto e degli strumenti di mappatura degli immobili.
La finalità è quella di attuare una riforma per semplificare e rendere il sistema catastale più equo, esigenza espressa da tempo, dall’OCSE, dal Fondo Monetario Internazionale e dal Consiglio dell’Unione Europea.
Art. 7: Modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e revisione del catasto fabbricati.
“1.Il Governo è delegato ad attuare, con decreti legislativi di cui all’art. 1, una modifica della disciplina relativa al sistema di rilevazione catastale al fine di modernizzare gli strumenti di individuazione e di controllo delle consistenze dei terreni e dei fabbricati, secondo i seguenti criteri e principi direttivi:
1) gli immobili attualmente non censiti o che non rispettano la reale consistenza di fatto, la relativa destinazione d’uso ovvero la categoria catastale attribuita;
2) i terreni edificabili accatastati come agricoli;
3) gli immobili abusivi, individuando a tal fine specifici incentivi e forme di trasparenza e valorizzazione delle attività di accertamento svolte dai comuni in quest’ambito;
1.b) prevedere strumenti e moduli organizzativi che facilitino la condivisione dei dati e dei documenti, in via telematica, tra l’Agenzia delle entrate e i competenti uffici dei comuni nonché la loro coerenza ai fini dell’accatastamento delle unità immobiliari.
2.Il Governo è delegato altresì ad attuare, con i decreti legislativi di cui all’art. 1, una integrazione delle informazioni presenti nel catasto dei fabbricati in tutto il territorio nazionale, da rendere disponibile a decorrere dal 1 gennaio 2026, secondo i seguenti criteri direttivi:
Il disegno di riforma contempla due fasi:
-la prima di modernizzazione degli strumenti di controllo per individuare gli immobili non censiti, gli immobili abusivi o i terreni edificabili accatastati come agricoli, attraverso strumenti condivisi tra Agenzia delle entrate e Comuni; in sostanza si tratta di attività di accertamento del patrimonio immobiliare;
-la seconda, che prevede una revisione concreta del catasto fabbricati attuando un sistema catastale che contempli assieme alla rendita anche il valore patrimoniale del bene e una rendita parametrata ai valori di mercato, nonché la previsione di un adeguamento periodico dei valori patrimoniali e delle rendite delle unità immobiliari urbane, in relazione alla modificazione delle condizioni di mercato di riferimento e comunque non al di sopra del valore di mercato.
Per gli immobili di interesse storico o artistico, andranno attribuite specifiche riduzioni in considerazione dei pesanti oneri di manutenzione e conservazione e dei vincoli legislativi che gravano su di essi in materia di destinazione, utilizzo, circolazione giuridica e restauro.
Il percorso della riforma del Catasto non sarà breve.
Certamente comporterà l’emersione degli immobili “fantasma” (immobili non censiti sui quali non si pagano le tasse) attraverso un’operazione di trasparenza e la riqualificazione delle rendite.
Si tratta di un processo che ha visto molteplici tentativi mai andati a buon fine (1993-1995-1996-1998-2014-2017-2019).
L’augurio per i proprietari immobiliari è che, parafrasando le parole del Presidente del Consiglio, Mario Draghi “non si pagherà né di più, né di meno”!
Avv. Paola Di Chito – Asppi Lugo