Pubblicata il: 13 Maggio 2024
La Cassazione: si alla cedolare secca per chi affitta a società (purchè ad uso abitativo)
Con la sentenza n. 12395, depositata nei giorni scorsi, la Corte di Cassazione chiude una diatriba in essere dal 2011.
La normativa relativa alla cedolare secca sugli affitti abitativi, contenuta nel decreto legislativo n. 23/2011, stabilisce infatti che solo ai locatori è impedito – per poter usufruire della cedolare secca – di agire nell’esercizio di un’attività di impresa o di arti e professioni. L’Agenzia delle entrate, invece, porta avanti da 13 anni, nonostante diverse sentenze di merito di segno opposto, la tesi secondo la quale tale vincolo operi anche nei confronti dei conduttori.
La Suprema Corte ha infine stabilito che la qualità del conduttore è irrilevante ai fini della scelta della cedolare secca a patto che la locazione sia ad uso abitativo.
Dopo questa Sentenza l’Agenzia delle Entrate non potrà che adeguare i propri comportamenti e c’è da augurarsi che questo avvenga al più presto. In concreto, andranno abbandonati i contenzioni a tutt’oggi pendenti nei confronti di locatori che avevano applicato la cedolare pur avendo come inquilino una società e andranno rimossi i blocchi informatici che impediscono di optare per la cedolare a chi affitta ad un inquilino dotato di Partita IVA utilizzando il modello RLI