Pubblicata il: 20 Novembre 2024
Dalla Manovra di bilancio un drastico ridimensionamento delle politiche di riqualificazione immobiliare e nessun segnale per il rilancio del mercato dell’affitto.
La manovra contiene un drastico taglio delle detrazioni fiscali per interventi di riqualificazione edilizia reso ancor più gravoso e complicato dai nuovi limiti di reddito previsti per l’applicazione di tutte le detrazioni.
Se si considera la gamma di incentivi previsti prima dell’entrata in vigore del superbonus e li si paragona con quelli previsti oggi dalla manovra il passo indietro è vistoso: se, prima, la detrazione per ristrutturare casa era del 50% e si arrivava ad incentivi fino all’85% per efficientemente energetico e opere antisismiche domani si avrà un appiattimento e una riduzione di tutte le misure al 36% per le abitazioni principali e al 30% per tutte le altre (percentuali elevate rispettivamente al 50 e al 36% per il solo 2025). È evidente che questo comporterà l’interruzione di quel processo virtuoso durato più di 25 anni che ha comportato una forte spinta all’ ammodernamento e alla riqualificazione del patrimonio immobiliare e che era si era affermato grazie ad un vasto sostegno delle forze politiche e di Governi anche di opposto orientamento. In particolare saranno penalizzati i lavori più impegnativi, gli investimenti nei condomini e quelli per efficienza energetica e miglioramento antisismico.
Se si arretra su questo fronte come si potrà credibilmente rispettare gli obiettivi della Direttiva Europea in materia di case green, che prevede al contrario un forte impegno sul piano degli incentivi?
L’altro buco nero della manovra riguarda il sostegno del mercato dell’affitto: al di là di affermazioni generiche a proposito del rilancio dell’edilizia pubblica e sociale (non sostenute da relative risorse finanziarie) quel che emerge è altro: zero finanziamenti (per il terzo anno consecutivo) per il fondo sociale; zero misure per estendere a tutto il territorio nazionale i contratti a canone concordato (e per incentivarli ulteriormente); zero politiche per incentivare la immissione sul mercato di immobili da adibire alla locazione per famiglie; zero misure per estendere ai contratti commerciali la cedolare secca.
Una manovra penalizzante quindi: per i proprietari di immobili e per il mercato dell’affitto, che ci porta indietro di anni.
Alfredo Zagatti – Presidente Nazionale ASPPI