Riforma del fisco e tasse sugli immobili: le novità

Pubblicata il: 12 Maggio 2022

L’accordo che si sta profilando fra maggioranza e Governo in merito all’approvazione della Legge Delega sulla riforma fiscale sembra contenere due aspetti di grande rilevanza per i proprietari di immobili.

In primo luogo salvaguarda il regime della cedolare secca per i contratti di locazione ad uso abitativo, lasciando inalterate le due aliquote oggi vigenti (21% per i contratti a canone libero; 10% per quelli a canone concordato). Se l’accordo sarà confermato e rispettato saremmo di fronte ad un fatto di grande rilievo. È noto infatti che il testo della legge delega presentato dal Governo lasciava più di un dubbio su questo punto. Era evidentissimo il rischio che avrebbe comportato l’assimilazione degli affitti ad altre rendite da capitale con un trascinamento in alto delle aliquote e la sparizione o l’attenuazione della agevolazione oggi prevista per i canoni concordati.

Si tratta di un punto cruciale: se venisse meno l’attuale meccanismo agevolativo tutto il mercato dell’affitto subirebbe un grave colpo e i contratti a canone concordato che restano ad oggi il principale strumento di politica abitativa volto a calmierare i canoni sarebbero ricondotti ad un ruolo marginale.

Certo, noi continueremo a batterci perché sia affrontata e risolta un’altra questione non contemplata dall’accordo: l’estensione della cedolare secca ai contratti commerciali, indispensabile per contrastare la deriva di questo mercato che versa in una situazione difficilissima.

La seconda novità positiva riguarda la prevista riformulazione dell’articolo sulla riforma del catasto.

Senza rinunciare all’idea di un riordino dello strumento catasto che preveda innanzitutto l’emersione

degli  immobili oggi non accatastati e ribadendo il fatto che non vi saranno aggravi delle imposte in ragione del riordino, si prevede la cancellazione nella Legge delega del principio di prevalenza patrimoniale nella valutazione del valore degli immobili, tenendo fermo il fatto che la loro effettiva redditività è il solo elemento che ne può determinare il valore.

Si tratta di conclusioni importanti, che speriamo vengano tradotte in testi chiari ed emendamenti precisi nel corso dell’iter parlamentare.

Alfredo Zagatti (Presidente Nazionale ASPPI)

 

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